Emanuele Rainone - ultimi interventi
Emanuele Rainone - 21-12-2011
Caro Ministro della Pubblica Istruzione, se vuole bene alla scuola, si dimetta. Non mi riferisco ovviamente al Prof. Profumo, ma proprio al Ministro, al suo ruolo e alla sua funzione. È una semplice constatazione: negli ultimi vent'anni, se non ci fossero stati ministri dell'istruzione, la scuola sarebbe andata sicuramente meglio. Tutte le grandi riforme annunciate e attuate a metà sono andate contro la scuola e non hanno fatto altro che aggravare una situazione di crisi permanente. La scuola, come del resto la società italiana, ha resistito alle incompetenze e alle bizzarrie - per usare un eufemismo - della politica. Ha resistito significa che ha in sé il movimento vitale del tutto autonomo per continuare da sola e la politica è stata semplicemente un corpo estraneo legittimato a strapazzarla a seconda dei capricci dei potentati di turno. Ma guardiamo all'oggi: tale regola purtroppo non aveva ancora la possibilità di essere falsificata o riconfermata dal nuovo ministro, ma sono bastati pochi giorni ed ecco che il brivido della falsificazione dovrà attendere forse ancora qualche tempo: 'concorso per 300.000 insegnanti entro il 2012; motivo: vogliamo i giovani!'.
Le illustro il mio caso personale...
Emanuele Rainone - 16-02-2011
Il DM 249 sulla Formazione iniziale docenti è un documento davvero molto strano: ad una prima lettura sembra non dire nulla di particolare ma più lo si legge, più sorgono domande inquietanti sul passato e sul futuro della scuola, in particolare della scuola secondaria di primo e secondo grado.
Una prima osservazione sembra imporsi fin da subito con una certa cogenza: i docenti che hanno frequentato le Ssis per abilitarsi sono stati letteralmente truffati: di quel percorso di formazione di 2 anni compreso tirocinio si poteva fare a meno. Su questo l'evidenza testuale del DM 249 è incontrovertibile: l'art. 15 sulle norme transitorie infatti dice espressamente che sono ammessi al solo tirocinio attivo coloro che avevano i requisiti per l'accesso alle Scuole di Specializzazione o i possessori di una laurea magistrale.
Emanuele Rainone - 07-02-2011
Il Decreto Ministeriale 249 del 10 Settembre 2010, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 31 gennaio 2011 che entrerà in vigore il 15 febbraio 2011, per quanto riguarda la formazione iniziale dei docenti delle scuola secondaria di I e II grado è un classico gioco di prestigio: rispetto alle Ssis, ovvero al precedente percorso abilitante, spariscono ben due anni di formazione. Ma di questo ennesimo colpo di mano alla Scuola Pubblica nessuno sembra effettivamente accorgersi: forse neanche gli addetti ai lavori.
Per smascherare l'arcano marchingegno che si cela nel cappello ministeriale basterebbe un piccolo calcolo: asettico, burocratico. Spesso le logiche ministerial-burocratiche si rivelano un buon viatico per orientarsi nei labirinti della imperscrutabile sapienza governativa: lasciano sempre una traccia.
Emanuele Rainone - 22-12-2010
Mettiamola così: dopo le geometrie non-euclidee, dopo i numeri immaginari e l'aritmetica transfinita, esiste anche una matematica molto più umile ma speciale: l'aritmetica della valutazione scolastica. È un sistema assai originale, con un dominio numerico limitato, di diritto dall'1 al 10, di fatto, a seconda del docente e della situazione, la gamma dei numeri utilizzabili si può anche restringere, per esempio dal 3 al 9. Esistono poi delle alterazioni, molto più simili a dei cromatismi musicali che ad una vera e propria traduzione in termini decimali: 6 e mezzo, dal 6 al 7, 6 +, 6 - .
Emanuele Rainone - 15-12-2010
Quando si parla di scuola sembra che basti parlare di meritocrazia per mettere tutti d'accordo e far dondolare tante teste vuote in senso di approvazione, ma spesso si ha la sensazione che non si sappia di cosa si stia parlando e che quando qualcuno sventola questa parola da un qualsiasi pulpito è come se stesse indicando qualcosa e tutti, al posto di guardare in un certa direzione, si concentrino affascinati e compiaciuti sul dito che indica. Come tutte le parole usate ed abusate nel linguaggio politico, 'meritocrazia' viene lanciata come un oggetto sonoro nel dibattito pubblico per ottenere consensi, a volte urlata con grande clamore, come se dietro di essa si celasse un significato dorato, stabile, fisso, qualcosa che solo per il fatto di essere nominato abbia la fantomatica capacità di risolvere tutti i problemi. Ma questo non è il ruolo delle antiche e delle sempre contemporanee divinità che basta nominare per poter risolvere, mediante un rito o un esorcismo, un problema?
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